Come potrà la razza umana sopravvivere nei prossimi cento anni?
In un mondo che è nel caos politico, sociale e ambientale, come può la razza umana sopravvivere altri cento anni? E’ questa la domanda posta dal noto astrofisico Stephen Hawking su Yahoo! Answers (How can the human race survive the next hundred years?) ricevendo più di 25.000 risposte.
Dalle risposte religiose a quelle più pratiche, da quelle più banali a quelle più profonde, ci sono molti spunti di riflessione. Ecco alcune delle risposte.
1) Per sopravvivere, dobbiamo iniziare a focalizzarci su cose più importanti rispetto a come facciamo oggi. Dobbiamo focalizzarci sull’ambiente, la tecnologia e lo spazio.
2) Un giorno alla volta.
3) Dobbiamo esplorare lo spazio e perlomeno costruire una colonia autosufficiente sulla luna.
4) Insegnando ai giovani come pensare.
5) Ogni individuo deve essere consapevole che ogni decisione e azione che compie è importante e iniziare a assumersi la responsabilità per ogni piccola cosa che fa, invece di scaricare sugli altri e dare la colpa dei problemi del mondo su un gruppo di persone ignoto.
6) E’ nella nostra natura sopravvivere. Ci adatteremo ai cambiamenti.
7) Lavorando insieme, in quanto niente è impossibile. Se tutti noi ci crediamo, possiamo farcela.
Sono sicuro che l’umanità non avrà nessun problema a sopravvivere per i prossimi cento anni. Una domanda migliore sarebbe stato domandarsi se la civilizzazione, così come la conosciamo, continuerà ad esistere.
9) Attraverso il rispetto e l’accettazione delle differenze di ciascuno. Invece di perdere tempo discutendo o facendoci la guerra, dobbiamo lavorare insieme per risolvere i problemi che ci affligono, come l’ambiente e i diritti umani.
10) Ogni generazione sembra avere le stesse paure e domandarsi le stesse domande. La migliore risposta che posso dare è che noi sopravviveremo. Se non ce la faremo, qui non ci sarà nessuno che mi potrà contraddire.
Luigi Fenderici, gennaio 30, 2007 @ 17:12
Non c’è sopravvivenza nell’entropia verso la quale ci siamo votati, se c’è una possibilità di sopravvivenza per la specie homo sapiens la si potrà trovare nei geni che si modificano settandosi all’ambiente ed al clima che si modifica sul paianeta gaia-terra. Sempre a patto che questi cambiamenti climatici od ambientali non cambino troppo repentinamente!! Buona fortuna per i prossimi 100 anni a tutta la razza umana….
gianni, febbraio 26, 2007 @ 13:55
solo quando l’uomo non era consapevole delle proprie capacità, esprimeva il meglio della propria intelligenza, ora con la globalizzazione sta venendo meno quella curiosità, quel desiderio di ricerca che prima era in molti ed ora sopravvive solo nell’elite delle migliori menti di questo pianeta. l’uomo sono convinto sopravviverà, ma diventerà sempre più povero, sia in senso morale che in quello materiale, e questo credo porterà sicuramente a crisi sempre più frequenti tra i popoli, e se non vi saranno correttivi potrà anche succedere l’irreparabile, e quello che non è successo in cinquant’anni di guerra fredda, potrebbe succedere in un attimo, tra cent’anni.
enzo, marzo 14, 2007 @ 20:23
solo il fatto che oggi sia possibile un tale quesito e non appaia ozioso o surreale dovrebbe farci riflettere. ciao e speriamo bene per tutti noi.
ciro, gennaio 15, 2012 @ 18:54
non sono pessimista e, pur avendo letto molti romanzi sul tema della possibile estinzione dell’uomo, sono più che realista e convinto della sua sopravvivenza. Internet prima e la globalizzazione poi con la formazione di un governo di espressione mondiale che impartirà direttive uniche per tutti gli abitanti della terra faranno si che che saranno eliminate molte delle cause ( se non tutte ) che vedono i popoli della terra egoisticamente contrapposti sia militarmente che politicamente ancorchè economicamente. L’ambiente, la tecnologia e lo spazio saranno i terreni di competizione dove tutti, rassicurati dalla continua emancipazione di tutti i popoli della terra tesi ad una crescita sociale che li porterà a vivere liberi ed in pace ed in una concorde e civile armonia, si impegneranno a salvaguardare la natura e i progressi scientici che conseguiranno li aiuterà non solo a migliorare l’ambiente in cui vivono ma anche a conquistare lo spazio che è la vera meta dell’umanità. Pensare diversamente significa essere convinti che l’uomo è una componente al pari dei pianeti o delle stelle destinati a finire o diventare delle ” nove ” che assorbiranno l’energia e la materia che formano questo meraviglioso ” Universo ” che è un giardino meraviglioso che chi sa quale Entità ci ha voluto donare.
Il mio rammarico è data dalla consapevolezza della brevità della mia esistenza che non mi consentirà di vivere e di partecipare a questa conoscenza.
maui, settembre 12, 2013 @ 14:15
Per questo il progresso tecnologico é un incognita scientifica, non abbiamo precedenti sperimentali di societá tecnologiche, anzi… Il fatto che non siamo in contatto con altre civiltá tecnologiche terrestri ed extraterrestri, potrebbe significare che le civiltá che si evolvono tecnologicamente si autodistruggono? Non esiste su questo un evidenza ne a favore, ne contraria nel mondo extraterrestre, ma ne esistno varie su quello terrestre. I’ll punto é questo: l applicaione e la ricerca tecnologica hanno un costo, e dei benefici, ma mentre I costi: inquinamento, pezzi importanti del pil degli stati, le malattie, etc sono a carico di tutti, I benefici delle scoperte scientifiche non lo sono, anzi, é difficile stimare chi stia meglio al mondo, se I’ll newyorkese o l indios delle amazzoni! I benefici sono distribuiti non equamente e imbrigliati in complesse logiche economiche che non favoriscono certo le distribuzione delle ricchezze. Pertanto un livello tecnologico quanto piu alto é, tanto piu avra bisogno di un equilibrio politico economico piu alto. Piu é forte l arma di cui si dispone, tantopiu lo deve essere la diciplina con cui la si usa. Un mondo immorale come quello attuale, non é in grado di essere votato alla scientificita culturale diffusa che puo essere l unico ambiente per una societa tecnologica che vuol sopravvivere, se l uomo si vuole evolvere davvero, deve divenire uno scienziato, ma molti, non lo vogliono e altri non possono, quindi l evoluzione di chi é? Di poche lobbies che decidono come gestirle? Questo é nazismo.