Quali lauree aiutano a trovare lavoro?

Scelta corso di laureaLa scelta del corso di laurea da seguire per prepararsi al mondo del lavoro non è facile. E’ prima di tutto necessario tenere conto:
- delle proprie attitudini (in cosa riesco meglio? quali sono i miei punti di forza? quali capacità posso mettere a buon frutto?)
- dei propri interessi (puntare su qualcosa che non piace vuol dire ridurre di molto le probabilità di riuscire arrivare fino alla fine: sei su cento ogni anno abbandonano l’Università)
- delle proprie aspettative (cosa mi aspetto dalla mia attività lavorativa? quanto voglio investire nel costruire la mia carriera?)
Ma è anche molto importante capire quali possibilità ci sono sul mercato per migliorare le probabilità di trovare un buon lavoro. In generale il 56,3% dei laureati, a tre anni dalla laurea, svolge un lavoro continuativo iniziato dopo il conseguimento del titolo. Ma non tutte le lauree sono uguali. I corsi che offrono le migliori opportunità di inserimento professionale sono:

- ingegneria: 81,6%
- chimico-farmaceutico 72,5%
- economico-statistico 68,1%
- architettura 60,0%

Risultano, invece, nettamente inferiori alla media le performance dei gruppi:
- medico 19,4%
- educazione fisica 20,6%
- giuridico 41,6%
- letterario 46,2%
- insegnamento 50,8%

Bisogna notare però che i laureati in medicina sono spesso ancora impegnati nelle scuole di specializzazione (e infatti il 53,9% svolgono un’attività formativa retribuita). Mentre quelli del gruppo giuridico affrontano spesso periodi prolungati di praticantato, affacciandosi così sul mercato del lavoro con un certo ritardo rispetto ai laureati di altre discipline.

Sulla media ci sono i gruppi:
- psicologico 52%
- geo_biologico 52,8%
- linguistico 53,6%
- politico-sociale 55,6%
- scientifico 57%
- agrario 58,9%

Da segnalare anche che:
- ancora oggi, le donne incontrano più difficoltà nel trovare lavoro rispetto agli uomini (le donne che trovano un lavoro continuativo sono circa 52%, rispetto al 62% per gli uomini).
- come ci si poteva aspettare, ci sono differenze anche tra il nord e il sud, mentre i laureati del Nord che lavorano continuativamente sono il 64,6% e quelli del Centro il 56,2% per cento, sono solo il 42,3% quelli del Mezzogiorno.

(Fonte dati: Istat – Annuario Statistico Italiano 2006, Tavola “Laureati del 2001 per condizione occupazionale nel 2004″)

3 commenti »

  1. piulin, settembre 5, 2008 @ 15:58

    Negli ultimi tempi, ahinoi laureati, anche le facoltà scientifiche tirano sempre meno, compresa Ingegneria…Le lauree triennali hanno creato una giungla selvaggia e chi è del vecchio ordinamento è costretto a frequentare master per almeno affacciarsi al mondo del lavoro…..
    Di contratto a temp nemmeno a parlarne……stage, tirocinio, di formazione, a progetto…E intanto che aspettiamo il buon vento, il tempo passa inesorabile!

  2. Melania Puolo, febbraio 2, 2009 @ 23:11

    ad oggi credo che le stime e le proiezioni sulle lauree che “tirano di più” abbiano sempre meno peso…e non solo per la crisi che si è abbattuta sulle nostre economie…oggi, aldilà del titolo, vengono ricercate competenze “trasversali”, atteggiamento, motivazione, entusiasmo…e per trovare lavoro non basta più inviare curriculum vitae a raffica…bisogna conoscere le tecniche di networking, sapersi autocandidare, saper fare mailing alle aziende… è il mix di:conoscenze, competenze, possesso di tecnche di ricerca a far sì che si le probabilità di essere assunti possano crescere…

    Melania Puolo
    consulente di orientamento

  3. Marco, novembre 27, 2012 @ 16:33

    Ritengo i dati atenndibili, io sono un diplomato e cercavo di iscivermi all’univarsità,sono indeciso tra le scientifiche o le economiche i dati sono orientativi per la mia scelta.

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